giovedì 6 aprile 2017

Viaggio Multimodale nelle Emozioni (1/6): Rabbia

"Ero arrabbiato con il mio amico: glielo dissi, e la rabbia finì. Ero arrabbiato con il nemico: non ne parlai, e la rabbia crebbe." (William Blake)

La rabbia, l’emozione più riconoscibile, indica la presenza di un problema, di qualcosa che non va. Intendendola nel senso di passione, è l’emozione delle storie d'avventura, comprese le avventure amorose. Lo scopo è di accendere passioni affinché possano venire replicate.
Questa emozione è denotata dalla seguente espressione facciale: entrambe le sopracciglia dirette verso il basso, occhi truci, serrarsi delle labbra.
Il colore della rabbia è senz'altro il rosso. A livello psicofisiologico la rabbia si manifesta con un'accelerazione del battito cardiaco, un aumento della pressione arteriosa e l'irrorazione dei vasi sanguigni periferici: tutto questo porta a un arrossamento del viso.

Arte
Come immagine rappresentativa della rabbia ho scelto il quadro Tor's Fight with the Giants (1872) del pittore svedese Mårten Eskil Winge, che ben rappresenta la furia del dio del tuono, il quale da un carro trainato da una coppia di caproni, travolge i giganti contro cui sta combattendo e scaglia su di loro tutta la potenza di Mjöllnir, il suo martello da guerra.
Sulla cintura di Thor è presente una svastica (praticamente invisibile, a meno di non guardare un'immagine ingrandita). Questo non ha nulla di strano perché è un simbolo presente nei manufatti di varie culture già a partire dall'Età del Ferro. In Oriente era ritenuto un simbolo religioso propiziatorio.
Nel XX secolo il dipinto è divenuto popolare tra i nazionalisti contemporanei: lo storico dell'arte Per Hedström nel 1992 scriveva che l'opera, non più esposta al pubblico, era molto popolare tra gli skinhead. Il gigante in primo piano potrebbe perciò venire interpretato come una rappresentazione degli immigrati e la svastica sulla cintura di Thor potrebbe contribuire verso questa interpretazione. Secondo Hedström: "Così il significato di un'immagine passa dall'essere un simbolo di libertà e illuminazione a un simbolo di xenofobia e di estrema destra. Dall'essere un'immagine per una élite a un'immagine di culto per una sottocultura."

Letteratura
Come rappresentazione della rabbia in campo letterario ho scelto Ossessione, il primo romanzo che nel 1977 Stephen King aveva pubblicato con lo pseudonimo di Richard Bachman.
Charlie, uno studente di liceo, dopo aver ucciso a colpi d'arma da fuoco uno dei suoi insegnanti, prende in ostaggio la classe. Ha così inizio un gioco psicologico in cui la situazione fa tirare fuori da ognuno ciò che si nasconde dietro l'apparenza della normalità; tra i ragazzi iniziano a crearsi delle fazioni, mentre diversi avvertono il fascino deviante della situazione e cominciano a scivolare nella Sindrome di Stoccolma, ovvero quando gli ostaggi iniziano a solidarizzare col proprio sequestratore, verso cui si instaura un legame emozionale.
La trama del libro ricorda il massacro della Columbine High School del 1999. Il libro era stato anche associato a due eventi simili avvenuti nel 1996 e nel 1997; nel primo di questi una copia era stata trovata nell'armadietto dello studente responsabile. Dopo questi fatti di cronaca, King aveva accettato che il libro fosse ritirato dalle stampe, per il timore che potesse ispirare emulazioni.

Cinema
A rappresentare la rabbia in ambito cinematografico ho scelto Un Giorno di Ordinaria Follia (1993).
Questo film viene spesso associato alla figura dell'uomo bianco arrabbiato, espressione che negli USA denota l'uomo comune che si ribella contro le piccole grandi ingiustizie quotidiane. Mostra inoltre alla perfezione cosa voglia dire stress: una serie di sollecitazioni di diversa natura (biologiche, ambientali, psicologiche, sociali) che causano un logorio progressivo dell'individuo fino a che non giunge al punto di rottura. Emblematica la scena del fast-food, dove al protagonista non viene servita la colazione perché sono passate da pochi minuti le 11:30, orario in cui nel ristorante si smette di servirla, mostrando così lo smarrimento dell'uomo comune verso la cieca insensibilità della burocrazia.

Musica
Nella mia scelta in ambito musicale, sarò abbastanza didascalico, complice anche il dipinto iniziale: Anger dei Thor (1983), band fondata dal culturista canadese Jon Mikl Thor. Il pezzo, come potete sentire, è estremamente tamarro, a partire già dal ritornello, che recita: "Rabbia è il mio secondo nome". Vi consiglio spassionatamente di non cercarne il video, perché è concordemente ritenuto uno dei più brutti di sempre.


Allora, che ne dite di questo ciclo di post che ho appena iniziato? E le vostre associazioni con la rabbia quali sono?

21 commenti:

  1. Questa nuova serie di post, che potrebbe rientrare nella tipologia che Cristina del Manoscritto del Cavaliere ha definito "dei vasi comunicanti", si prospetta interessante.
    Alla rabbia posso associare, per la letteratura, la figura di Heatcliff in "Cime tempestose". Per la musica mi viene da pensare a Beethoven, alla Quinta Sinfonia in particolare. In pittura scelgo "Study for a portait n. 52" di Francis Bacon.
    Molto bello quel quadro raffigurante Thor, che aggiungo subito alla mia collezione :-)

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    1. In effetti avevo pensato anch'io alla Quinta di Beethoven, poi ho voluto essere meno ovvio e più didascalico. :P
      Il quadro di Bacon (che non conoscevo) mi sembra un'ottima rappresentazione della rabbia.

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  2. E sui fumetti?
    Che ne dici di Berserk? :)
    Bellissimo post, e ti quoto le scelte.
    Peccato che King abbia fatto ritirare il libro: un autore non deve mai sentirsi responsabile per le cose che scrive. I pazzi possono ispirarsi anche alla Bibbia, o a Batman.

    Moz-

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    1. Mi trovi perfettamente d'accordo. Il timore, credo, fosse dovuto nel poter fornire un "piano pronto". Ma sono convinto che non è ritirando opere artistiche che si ferma la violenza, ma solo con l'ascolto e il prestare attenzione ai segnali rivelatori. Qui si confonde la forma con la sostanza.
      Il libro io l'ho letto due anni fa, avendolo trovato fortunosamente, perché una mia amica mi ha detto che è diventato abbastanza raro anche in Italia, per gli stessi motivi.
      Quanto ai fumetti... Non ci avevo pensato sai? Che cosa avrei scelto? Ma mi sembra ovvio: l'Incredibile Hulk!

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    2. Eheh, in effetti pure Hulk è incazzatino :)
      Grande se hai recuperato quel romanzo. Assurdo che un'opera debba sparire perché ispira dei pazzi.

      Moz-

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    3. La follia è già in loro e si manifesterebbe a prescindere. Non è certo dovuta all'opera letteraria.

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  3. L'associazione è con me stessa XD Capace di rabbia acutissima, devo dire che non essendo in grado di trattenermi, manifesto, strepito e in genere chiarisco. Io. L'interlocutore non sempre.
    Bellissimo il film, uno tra i miei preferiti *_*

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  4. Tutti facciamo i conti con la rabbia, peccato che l'aritmetica delle emozioni non la insegnino a scuola.

    (Piccolo commento surreale. Chiedo venia. :D )

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    1. Non così tanto surreale. Sarebbe bello che argomenti del genere fossero nei programmi didattici. Guarda solo quanti temi permettono di affrontare.
      Ciao!

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  5. Questo nuovo ciclo di post è bellissimo! Cosa associo alla rabbia? Un leone in gabbia, un uomo imprigionato -Hulk è perfetto: tutto appare minaccioso, ma in potenza questo stato d'animo indica capacità di mobilitare risorse molto positive legate all'indignazione (es. verso un'ingiustizia)

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    1. Adesso che mi ci fate pensare bene, Hulk può rappresentare anche la tristezza: ve la ricordate la serie con Bill Bixby e Lou Ferrigno? La sigla finale era di una tristezza pazzesca...

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  6. Bella questa serie. Leggo questo post e non devo aspettare per l'altro che, ho visto, è già uscito.
    In ambito musicale a me vengono in mente i Rage against the machine di "killing in tue name": quando ribollivo era a essi che affidavo i migliori sfoghi.
    Sì, perché io sono una persona calmissima e pazientissima, ma guai a superare il limite: Hulk mi fa un baffo! (Non si direbbe, ma sono capace di momenti ri rabbia acutissimi) ;)

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    1. Miseria, me li ricordo quando andavo al liceo, coi video su MTV! All'epoca un mio amico mi aveva fatto troppo ridere dicendo che erano gli unici comunisti americani... :D

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  7. Originale come serie :) c'era un video che girava sui social ultimamente sui colori delle emozioni nei film, non so se ti è capitato di vederlo.
    Rabbia... dunque in ambito musicale la musica hard rock/metal, che però mi carica tantissimo quando vado a correre. Ma a livello generale la associo prevalentemente all'ignoranza.

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    1. Il che è profondamente sbagliato. Ogni emozione fornisce informazioni importanti sull'ambiente che ci circonda o sul nostro mondo interiore: se sono arrabbiato, c'è un motivo, ed è bene rifletterci sopra perché mi evidenzia la presenza di un problema che devo risolvere.
      E' importante che le emozioni (rabbia compresa) non vengano represse o annullate, perché sono invece estremamente informative: vanno però gestite, e quella di gestire le emozioni è una vera e propria competenza (intelligenza emotiva).
      Quindi non c'è nulla di sbagliato o ignorante a essere arrabbiati: invece è sbagliato lasciarsi guidare dalla rabbia.

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    2. Assolutamente vero, i problemi vanno analizzati e risolti o affrontati con maturità, mentre una reazione impulsiva potrebbe peggiorare la situazione (detto molto banalmente). Però, per esempio, per me correre è un modo per pensare e riflettere su certe situazioni, ragionare su una soluzione o un approccio oltre che migliorare l'umore :)
      Ignoranza poi forse non l'ho spiegato bene: va inteso nel senso di arroganza, o quando alcune persone non ti ascoltano pensando di avere esclusivamente ragione. Insomma, correggi un sapiente e lo farai più sapiente, correggi un ignorante e lo farai tuo nemico.

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    3. Eh, ma allora questo non c'entra con la rabbia! La rabbia è un'emozione, l'arroganza una qualità (negativa). Un animale si arrabbia quando viene disturbato perché si sente minacciato: di certo non lo potremmo definire ignorante o arrogante!
      Ignoranza, se mai, potrebbe essere il lasciarsi dominare dalle emozioni invece di gestirle in maniera competente, cosa che può portare per esempio all'arroganza.

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    4. Certo, ma è in risposta all'arrognanza di certi ignoranti che mi viene il nervoso. Appunto, quando qualcuno mi disturba o non riesce ad avere un atteggiamento costruttivo e maturo perchè non contempla altri punti di vista, allora mi arrabbio. In questo senso.

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    5. Ah, OK. Avevo capito male, cioè che intendessi dire che chi si arrabbia è ignorante o arrogante.
      La rabbia infatti ti da informazioni sull'ambiente che ti circonda, ovvero ti arrabbi perché sei circondata da imbecilli! :)
      A me, in particolare fanno arrabbiare quelli che fanno perdere tempo utile, per esempio.

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    6. Ma va forse sono io che mi sono spiegata male, ormai sono talmente stanca che faccio casino XD
      Perdere tempo utile dietro idioti è il peggio, dovresti vedere certi soggetti che girano a Torino, lavorando in clinica ho avuto il (dis)piacere di conoscere uno zoo di dementi. Santa pazienza...

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